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domenica 16 febbraio 2014

Ipotesi di tesina: le strategie

Dal punto di vista economico, la strategia è da intendersi come un piano di azioni concepite e disegnate per raggiungere un particolare obiettivo.

Nel suo significato originale, strategia è un termine militare usato per descrivere l’arte del generale nel posizionare e manovrare le proprie forze militari al fine di abbattere il nemico. Carl von Clausewitz, militare prussiano, teorico di arte di guerra dell’Ottocento, descrive la strategia militare come il mestiere del saper combattere attraverso lo sviluppo di una politica capace di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Di simile approccio è Edward Mead Earle, specialista in strategia militare e relazioni internazionali, che nella prima parte del Novecento, nel libro Makers of Modern Strategy: Military Thought from Machiavelli to Hitler (1943), accomuna nel processo strategico la parte militare con quella politica come l’arte di controllare e utilizzare risorse al fine di assicurare e perseguire gli interessi di un paese. Da sempre nel mondo del business si fa riferimento al concetto militare quando si parla di una strategia. Si pensa a un piano per controllare e utilizzare persone, mezzi e risorse finanziare, con l’obiettivo di assicurare i vitali interessi di business.

Il primo ad articolare il concetto di “corporate strategy” è stato Kenneth Andrews; nel suo classico The concept of Corporate strategy del 1971 definisce la strategia in una cornice nella quale occorre specificare la parte forte e la parte debole interna a una organizzazione integrandole con le opportunità e le minacce dell’ambiente esterno.

Più tardi, Bruce Henderson, fondatore della società di management Boston Consulting, unì il concetto di strategia con quello di vantaggio competitivo attraverso il quale un’organizzazione deve creare una posizione di vantaggio nei confronti del suo rivale al fine di creare un valore aggiunto per il cliente. Due business non possono vendere la stessa cosa l’uno di fronte all’altro. Uno dei due sparisce se non crea una differenziazione.

Della stessa idea è Michael Porter, guru del management moderno, che sostiene, già negli anni Ottanta, che una strategia competitiva significa “essere differenti”. Le differenze tra te e il tuo concorrente sono le basi del tuo vantaggio competitivo. Un supermercato non diventa di successo facendo le stesse cose del suo rivale, bensì differenziandosi attraverso la semplice pulizia dei locali, la freschezza dei prodotti, il prezzo e il livello del servizio offerto. Una linea aerea si differenzia dal suo rivale dal costo, dal servizio a terra e in aereo, dalla puntualità, dalla facilita dell’acquisto del biglietto, dai servizi aeroportuali, dalla cortesia del personale e dalla qualità degli aeromobili.Un concessionario che vende le stesse auto del suo rivale nella stessa città o territorio, si differenzia dal servizio che offre al cliente, dalla prontezza di risposta, dalla professionalità dei venditori e nel rendere facile e conveniente l’acquisto.

Una Strategia, mette quindi insieme pensiero, piano e azioni, o meglio, tattica. La strategia aiuta a capire che cosa fai, che cosa vuoi essere e, la cosa più importante, come pianificare per arrivare a raggiungere lo scopo prefissato. La strategia identifica gli obiettivi e la direzione che i singoli manager e in genere tutti gli impiegati devono avere per poter definire il loro lavoro e avere successo personale e a livello di organizzazione.
Un’organizzazione che non ha una strategia va da una direzione a un’altra seguendo le differenti opportunità del “day by day”, ma senza mai raggiungere grandi risultati.

Campi d'applicazione del concetto di strategia

Nella teoria dei giochi un "giocatore", inteso come generico agente in una competizione tesa al raggiungimento di uno scopo, può trovare una strategia ottima (cioè che conduce alla vittoria o comunque al miglior risultato possibile) solamente se conosce tutte le regole del gioco e tutto lo stato del gioco, come negli scacchi (o nello scopone scientifico, se bara e vede le carte degli altri).

Nel campo militare, del marketing, economico (direzione di aziende, OPA e scalate di borsa) e nella diplomazia questo non si verifica quasi mai: non solo, ma a volte le stesse regole del gioco possono non essere interamente note o addirittura cambiare durante la competizione. Per questo in situazioni simili si preferisce scartare strategie promettenti ma rischiose e scegliere invece strategie anche non ottime ma "robuste", cioè che puntino sì alla vittoria ma che permettano anche di limitare i danni nel caso peggiore, ovvero che permettano di cavarsela "non troppo male" nella maggior parte dei casi.
  1. strategia militare
  2. strategia della tensione
  3. strategia d'impresa
  4. strategia di marketing
  5. strategia di design
  6. gestione strategica
  7. strategia nella teoria dei giochi
  8. strategia economica
  9. strategia terapeutica nella terapia strategica (psicologia, psichiatria)
Fonte: Wikipedia

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